I VITIGNI
DELL'IRPINIA

AGLIANICO

LA STORIA

Il Taurasi, primo vino ad ottenere nel 1970 la D.O.C. nell’Italia centro meridionale e primo D.O.C.G. del sud Italia nel 1993, è prodotto da uve aglianico.

L’Aglianico è un vitigno antichissimo, probabilmente originario della Grecia e introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. Il Taurasi prende il nome dall’omonima cittadina, dai romani chiamata Taurasia. Si narra che dopo la battaglia di Filippi, in Macedonia, il territorio di Taurasia fu assegnato ai veterani romani che affiancarono alla coltivazione della vite greca, la vitis ellenica che portarono dalla Macedonia. Da allora storia e leggenda spesso si confondono.

Nel XIX secolo, ed in particolare per la zona a cavallo tra le colline del Sabato e del Calore, fu costruita quella che oggi viene detta ”Ferrovia del vino”, che vedeva tra le stazioni più importanti, quella di Taurasi. L’istituzione della Regia Scuola di Viticoltura & Enologia di Avellino che sarà l’artefice della diffusione di numerose osservazioni scientifiche sul vino TAURASI, contribuirà far diventare l’area uno dei più importanti centri vitivinicoli italiani, per produzione ed esportazioni di vino.

IL VITIGNO

L'Aglianico è un vitigno a frutto rosso,
che rende meglio nei terreni argillo – calcarei, ha vigore medio o debole.
I tralci sono lunghi, robusti ed elastici, poco ramificati ed hanno la superficie striata. La foglia, che è pentagonale con tre o cinque lobi, è di media dimensione e ha una dentatura larga con il picciolo di lunghezza media. La pagina superiore della foglia è di colore verde bottiglia, mentre l'inferiore è più chiara. Il germoglio ha un colore biancastro ed è lanuginoso con sfumature tendenti al rosa.
In genere germoglia tardivamente ed è abbastanza sensibile alla peronospora e allo iodio ma ha una buona resistenza al marciume.
Il grappolo può essere cilindrico o conico, pieno ma non di dimensioni esagerate, con il peduncolo è di lunghezza media ed ha un colore rosso intenso.
L’acino è di piccole dimensioni e può essere tondo o leggermente ovale, succoso e di colore blu violaceo, leggermente imbiancato, a maturazione completa si presenta morbido al tatto. L’uva è dolce, leggermente aspra con vinaccioli piccoli e verdi.

scheda ampellografica del registro nazionale delle varietà di vite, a cura del Mipaaf

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I VITIGNI
DELL’IRPINIA

L’AGLIANICO

L'AGLIANICO

LA STORIA

Il Taurasi, primo vino ad ottenere nel 1970 la D.O.C. nell’Italia centro meridionale e primo D.O.C.G. del sud Italia nel 1993, è prodotto da uve AGLIANICO.

L’Aglianico è un vitigno antichissimo, probabilmente originario della Grecia e introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. Il Taurasi prende il nome dall’omonima cittadina, dai romani chiamata Taurasia. Si narra che dopo la battaglia di Filippi, in Macedonia, il territorio di Taurasia fu assegnato ai veterani romani che affiancarono alla coltivazione della vite greca, la vitis ellenica che portarono dalla Macedonia. Da allora storia e leggenda spesso si confondono. Nel XIX secolo, ed in particolare per la zona a cavallo tra le colline del Sabato e del Calore, fu costruita quella che oggi viene detta ”Ferrovia del vino”, che vedeva tra le stazioni più importanti, quella di Taurasi. L’istituzione della Regia Scuola di Viticoltura & Enologia di Avellino che sarà l’artefice della diffusione di numerose osservazioni scientifiche sul vino TAURASI, contribuirà far diventare l’area uno dei più importanti centri vitivinicoli italiani, per produzione ed esportazioni di vino.

IL
VITIGNO

L'Aglianico è un vitigno a frutto rosso,

che rende meglio nei terreni argillo – calcarei, ha vigore medio o debole. I tralci sono lunghi, robusti ed elastici, poco ramificati ed hanno la superficie striata. La foglia, che è pentagonale con tre o cinque lobi, è di media dimensione e ha una dentatura larga con il picciolo di lunghezza media. La pagina superiore della foglia è di colore verde bottiglia, mentre l'inferiore è più chiara. Il germoglio ha un colore biancastro ed è lanuginoso con sfumature tendenti al rosa.

In genere germoglia tardivamente ed è abbastanza sensibile alla peronospora e allo iodio ma ha una buona resistenza al marciume. Il grappolo può essere cilindrico o conico, pieno ma non di dimensioni esagerate, con il peduncolo è di lunghezza media ed ha un colore rosso intenso.

L’acino è di piccole dimensioni e può essere tondo o leggermente ovale, succoso e di colore blu violaceo, leggermente imbiancato, a maturazione completa si presenta morbido al tatto. L’uva è dolce, leggermente aspra con vinaccioli piccoli e verdi.

Scarica la scheda ampellografica del registro nazionale delle varietà di vite, a cura del Mipaaf