Questa estrema complessità litologica si riflette in un altrettanto complesso andamento del rilievo. Nelle aree di affioramento dei depositi più litoidi (conglomerati, arenarie, calcari marnosi), le pendenze sono relativamente più elevate e i versanti profondamente dissecati dal reticolo idrografico. Viceversa, dove a prevalere sono i depositi argilloso-marnoso-siltosi, i versanti sono ondulati, irregolari, a blanda pendenza e con marcate evidenze geomorfologiche di erosione idrica e in massa (movimenti franosi). I suoli prevalenti sono Calcisuoli (Haplic Calcisols), profondi, su marne, a tessitura moderatamente fine e Cambisuoli (Calcaric Cambisols), moderatamente profondi, a tessitura moderatamente fine e Andosuoli (Vitric Andosols), profondi, su depositi da caduta di ceneri, a tessitura moderatamente grossolana; meno frequente è la presenza di Cambisuoli (Calcari-Vitric Cambisols) e Luvisuoli (Cutani-Vitric Luvisols), profondi, su marne calcaree, frammiste a ceneri e pomici da caduta, a tessitura fine o moderatamente fine. Le pendenze delle superfici vitate variano, prevalentemente (72% del territorio) da moderate (6-13%), a rilevanti (13-20%), a forti (20-35%); una porzione di territorio (11%) è caratterizzato pendenze deboli (2-5%). Le esposizioni sono prevalentemente (77% del territorio) concentrate tra nord-ovest e sud-est. Il bioclima della superficie vitata, espresso attraverso l’Indice di Winkler, che oscilla tra 1550 e 2152, con una media di 1958, è particolarmente favorevole alla produzione di vini di pregio. Un impatto rilevante sulla qualità delle uve e dei vini che ne derivano è esercitato dalle escursioni termiche estive, che caratterizzano il territorio collinare di produzione del Taurasi.