Il Covid ha cambiato il mondo enologico per sempre. Tuttavia, come affermano diverse testate internazionali, è innegabile che il vino sia risultato uno dei prodotti con una maggiore capacità di resilienza rispetto alle storture assunte nel mercato nel biennio 2019-2021. Questo è dovuto alla sua capacità di diversificare i canali di vendita, inserendosi in ambiti estremamente avanzati, come ad esempio gli e-commerce, i merchant o siti di terze parti, stravolgendo così totalmente il volto della vendita al dettaglio, avvicinandosi così a segmenti di pubblico mai toccati in precedenza. In questi due anni l’industria del vino ha saputo mantenere bassi i costi ed attrarre così nuovi consumatori, sempre più digital e capaci non solo di fare confronti con i prezzi, ma sempre più esigenti verso la qualità del prodotto, le modalità di produzione e la storia delle aziende vitivinicole. Le cantine che hanno investito nel proprio storytelling digitale sono riuscite a raccontarsi e a fare apprezzare il proprio prodotto, creando un legame reale con i propri follower, che si è poi rivelato fondamentale per l’organizzazione di eventi dal risvolto interessante sotto il profilo enoturistico.

Sostenibilità, Bio, packaging riciclati e basso carbon footprint: ecco il vino del futuro

La sostenibilità è uno dei trend che continuerà a interessare il mondo enologico da qui almeno per i prossimi 15 anni, e si lega indissolubilmente a tre comportamenti riscontrati in diversi studi internazionali riguardanti i consumatori del mondo del vino. Infatti, una delle categorie che ha appeal in tutto il mondo - tranne forse in Asia (prestigeonline.com) - è certamente la produzione di vino biologico. Secondo lo studio condotto da Sopexa per Wine Trade Monitor, su 1044 tra importatori e distributori internazionali scelti a campione in tutto il mondo, il 45% ha concordato nell’affermare che questa categoria enologica sarà trainante per il 2022. Un altro aspetto è l’impronta di carbonio che riguarda non solo la produzione e i costi di gestione delle imprese vitivinicole, sempre più rivolte alla produzione di energia pulita e all’utilizzo ottimale di una strategia di viticoltura sempre più attenta all’ambiente, ma riguarda il trasporto delle bottiglie di vetro. Ridurre il peso delle bottiglie di vino non è solo una questione di costi, ma di interesse ecologico e logistico. Viene infatti prodotto 1 gr di carbon fossile per ogni grammo di vetro, anche se questo ad esempio varia ulteriormente se il vetro è riciclato o meno e dallo stoccaggio (fonte wineintelligence.com). Così molti non solo stanno pensando a packaging più sostenibili, ma persino all’eliminazione delle capsule di alluminio e la sostituzione con quelle in sughero, per avere dei prodotti più carbon-neutral (Fonte Aromin).

Mercato del lusso e la premiumisation del mercato del vino

Per il 2022 si afferma anche per il mercato del lusso la necessità di andare a ritagliare con maggiore attenzione il prodotto su temi legati alla sostenibilità (prestige.com), alla rintracciabilità di tutta la filiera produttiva (tramite strumenti di alto profilo digitale come le blockchain) e alla certificazione del luogo di produzione, come must contro le truffe globali che da sempre sul mercato enologico. A livello globale, uno degli aspetti positivi della pandemia è che ha spostato la ricchezza che gli e-consumers, che prima impiegavano per viaggi e sport, sull’acquisto di cibo e di vino di standard qualitativi medio alti. Ad esempio negli Stati Uniti la vendita di bottiglie tra i 10 e 20 dollari è scesa tra il 2 e il 4% nei primi sei mesi del 2021, mentre sono aumentate le vendite per vini superiori ai 20 dollari a bottiglia, secondo l’IWSR. Anche l’Indice di Liv-Ex Fine Wine 100 che misura l’andamento dei prezzi dei vini di fascia alta ha registrato dei picchi in ottobre 2021, dopo una crescita costante per 17 mesi precedenti (fonte wineintelligence.com). Sempre secondo wineintelligence.com, la crescita dei prezzi del vino nel 2022, la questa “premiuminsation” del mondo enologico, sarà determinata da tre fattori: la riluttanza per il segmento Boomer (ovvero gli uomini e le donne sopra i 45 anni) a investire meno nei viaggi e maggiormente nell’acquisto di cibo e vino di alta qualità; il crescente interesse dei Millenians (ovvero i nati tra l’81 e il ‘96) verso il mercato del vino; il crescente aumento di prezzi di tutta la filiera di produzione, dovuta da diversi fattori quali: la diminuzione della produzione nel Nord del Mondo a causa dei cambiamenti climatici stimata dall’International Organisation for Vine & Wine, l’aumento dei costi dell’energia e dei trasporti.

I nuovi trend 2022 del gusto del vino nel mondo

Esiste già negli USA e in UK una vera e propria fetta di mercato per i vini in lattina a basso contenuto alcolico, i cosiddetti Ready to Drink (RDT). La loro evoluzione naturale è nei cocktail, che nel mondo anglosassone stanno letteralmente spopolando. I consumatori più giovani e curiosi esplorano con molto interesse gli RDT, e questo anche influenzerà l’attuale mercato del vino e quello di domani. I vini in lattina sono facili da trasportare, sono sicuri perché vendibili in monoporzione e sono di pronta beva. Mentre secondo Prestige restano in crescita costante, almeno per l’anno prossimo, le altre due categorie che hanno fatto da padrone durante il biennio del Covid, ovvero i rosati e le bollicine. Nello specifico le bollicine spagnole e italiane (che ricordiamo le italiane hanno superato le francesi nello “The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2020”), soprattutto quelle provenienti da agricoltura Bio, si stanno affermando con forza nel mercato inglese, tedesco. Anche in Cina, oltre ai vini rossi cileni, si registra un andamento positivo che lascia ben sperare per il 2022 per il mercato delle bollicine, anche se l’interesse verte prevalentemente su quelle dell’astigiano (fonte Prestige.com). E tra i trend del 2022 impossibile i cosiddetti Green Wines per il mercato americano e gli Orange Wines, di forte tendenza sia per il mercato giapponese che quello canadese, ma sembra che il 2022 sia l’anno per una maggiore affermazione in quello francese (fonte Prestige.com) .