GRECO
DI
TUFO

TERROIR

La Zona di Produzione del Vino DOCG Greco di Tufo, estesa complessivamente per 6.145 km2 , comprende i territori dei comuni di Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.

L’area è in parte compresa nel territorio del Parco Regionale del Partenio, che si estende fino ai confini della provincia di Benevento. Il clima generale dell’area è tipicamente mediterraneo, influenzato dalla sua orografia collinare e dalla presenza di numerosi boschi che attenuano i picchi di temperatura soprattutto durante l’estate. Gli inverni sono rigidi, mentre i periodi estivi si registrano molto asciutti, con escursioni termiche moto accentuate.

Il paesaggio dominante è quello della bassa (164 – 300 m slm), della media (fascia altimetrica 300 – 500 m slm) e dell’alta collina (500 – 700 m slm), che, rispettivamente, rappresentano il 22, il 56 e il 21% dell’intera area DOCG Greco di Tufo. Il substrato geologico è costituito in netta prevalenza da depositi terrigeni e vulcanici e, in subordine, alluvionali. I depositi terrigeni affiorano prevalentemente nel settore settentrionale dell’area e consistono, alle quote più elevate, di conglomerati poligenici ed eterometrici; alle

quote più basse, invece, il substrato è costituito da arenarie e sabbie e da alternanze arenaceo-pelitiche variamente frammiste a mineralizzazioni di zolfo. Nel settore meridionale dell’area, i depositi terrigeni sono diffusamente coperti, in discordanza, da piroclastiti sciolte e, in netto subordine, dalle vulcaniti litoidi dell’Ignimbrite Campana. Il fondovalle del fiume Sabato, infine, è modellato in depositi alluvionali ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi. I suoli prevalenti sono Andosuoli (Vitric Andosols, Luvi-Vitric Andosols, Cutani-Vitric Andosols), profondi, su marne calcaree, frammiste a ceneri e pomici da caduta, a tessitura fine o moderatamente fine; Calcisuoli (Haplic Calcisols), profondi, su marne, a tessitura moderatamente fine e Cambisuoli (Calcaric Cambisols), moderatamente profondi, a tessitura moderatamente fine. Le pendenze delle superfici vitate variano, prevalentemente (72% del territorio) da rilevanti (13-20%) a forti (20-35%); una discreta porzione di territorio (18%) è caratterizzato da pendenze moderate (5-13%). Le esposizioni sono sostanzialmente distribuite tra le diverse direzioni, con una leggera prevalenza di quelle comprese tra est e ovest. Il bioclima della superficie vitata, espresso attraverso l’Indice di Winkler, che oscilla tra 1640 e 2199, con una media di 1980, è particolarmente favorevole alla produzione di vini di pregio. Un impatto rilevante sulla qualità delle uve e dei vini che ne derivano è esercitato dalle escursioni termiche estive, che caratterizzano il territorio collinare di produzione del Greco di Tufo.

VINIFICAZIONE

La raccolta delle uve Greco di Tufo avviene in genere tra la prima e la terza decade di ottobre. L’acino dell’uva è ricco di sostanze fenoliche che conferiscono al vino un colore giallo piuttosto intenso e una importante densità al palato. Presenta una buccia delicata che cede facilmente il suo contenuto al mosto ed un’elevata acidità che ne rende interessante la spumantizzazione. Pertanto, complessa ne è la vinificazione, che avviene in acciaio, così da preservarne la struttura e l’integrità olfattiva.

È un vino muscolare, che si mostra comunque sempre diretto nelle decise caratteristiche organolettiche, risaltanti la sua struttura. Ha doti di longevità che lasciano emergere le tipiche note minerali del vitigno e la persistente freschezza.

SI PRODUCONO 4 VERSIONI:

• Greco di Tufo DOCG

• Greco di Tufo DOCG “riserva”
con un periodo minimo di invecchiamento di 12 mesi

• Greco di Tufo DOCG “spumante”
solo metodo classico, con un periodo minimo di elaborazione pari a 18 mesi

• Greco di Tufo DOCG “spumante riserva”
solo metodo classico, con un periodo minimo di elaborazione pari a 36 mesi


DATI DI PRODUZIONE

ABBINAMENTI

L’introverso Greco di Tufo, da sempre blasone in bianco dell’Irpinia, si distingue sia per la struttura - che riesce anche a manifestarsi con una lieve quanto gradevole astringenza - sia per la spiccata acidità, croce e delizia di questo vino. Il suo affascinante aspetto visivo è reso anche dallo splendido giallo dorato che spesso decora il calice e che sfuma verso gradazioni che ricordano l’attraente oro etrusco. All’olfatto regala profumi di frutti gialli, anche esotici e, in alcuni casi, rinfrescanti fragranze di agrumi e refoli balsamici. Al gusto propone quasi sempre assaggi vibranti, verticali e caratterizzati da una percettibile sapidità, la freschezza non abbandona mai il palato e diventa complice della componente fenolica, per allungare il sorso in una più che convincente persistenza. Le doti narrate lo rendono ideale per valorizzare tutte le eccellenze offerte dai prodotti del mare - in guazzetto, alla griglia, gratinate - si rivela vincente l’accoppiamento con varie preparazioni a base di baccalà, anche al pomodoro; ma è il connubio con la carne il suo vero asso nella manica, a tal proposito si consiglia una versione riserva, vino più maturo e dal profilo sensoriale ricco di personalità. Le versioni spumantizzate trovano il loro accostamento ideale sia con i crudi di mare, sia con quelli di terra.
Descrizione di "Annito Abate, Delegato AIS Avellino".

RICONOSCIMENTI

SCARICA IL DISCIPLINARE

GRECO
DI
TUFO

TERROIR

La Zona di Produzione del Vino DOCG Greco di Tufo, estesa complessivamente per 6.145 km2 , comprende i territori dei comuni di Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.

L’area è in parte compresa nel territorio del Parco Regionale del Partenio, che si estende fino ai confini della provincia di Benevento.

Il clima generale dell’area è tipicamente mediterraneo, influenzato dalla sua orografia collinare e dalla presenza di numerosi boschi che attenuano i picchi di temperatura soprattutto durante l’estate. Gli inverni sono rigidi, mentre i periodi estivi si registrano molto asciutti, con escursioni termiche moto accentuate.

Il paesaggio dominante è quello della bassa (164 – 300 m slm), della media (fascia altimetrica 300 – 500 m slm) e dell’alta collina (500 – 700 m slm), che, rispettivamente, rappresentano il 22, il 56 e il 21% dell’intera area DOCG Greco di Tufo. Il substrato geologico è costituito in netta prevalenza da depositi terrigeni e vulcanici e, in subordine, alluvionali. I depositi terrigeni affiorano prevalentemente nel settore settentrionale dell’area e consistono, alle quote più elevate, di conglomerati poligenici ed eterometrici; alle quote più basse, invece, il substrato è costituito da arenarie e sabbie e da alternanze arenaceo-pelitiche variamente frammiste a mineralizzazioni di zolfo. Nel settore meridionale dell’area, i depositi terrigeni sono diffusamente coperti, in discordanza, da piroclastiti sciolte e, in netto subordine, dalle vulcaniti litoidi dell’Ignimbrite Campana. Il fondovalle del fiume Sabato, infine, è modellato in depositi alluvionali ghiaiosi e ghiaioso-sabbiosi.

I suoli prevalenti sono Andosuoli (Vitric Andosols, Luvi-Vitric Andosols, Cutani-Vitric Andosols), profondi, su marne calcaree, frammiste a ceneri e pomici da caduta, a tessitura fine o moderatamente fine; Calcisuoli (Haplic Calcisols), profondi, su marne, a tessitura moderatamente fine e Cambisuoli (Calcaric Cambisols), moderatamente profondi, a tessitura moderatamente fine.

Le pendenze delle superfici vitate variano, prevalentemente (72% del territorio) da rilevanti (13-20%) a forti (20-35%); una discreta porzione di territorio (18%) è caratterizzato da pendenze moderate (5-13%).

Le esposizioni sono sostanzialmente distribuite tra le diverse direzioni, con una leggera prevalenza di quelle comprese tra est e ovest.

Il bioclima della superficie vitata, espresso attraverso l’Indice di Winkler, che oscilla tra 1640 e 2199, con una media di 1980, è particolarmente favorevole alla produzione di vini di pregio.

Un impatto rilevante sulla qualità delle uve e dei vini che ne derivano è esercitato dalle escursioni termiche estive, che caratterizzano il territorio collinare di produzione del Greco di Tufo.

VINIFICAZIONE

La raccolta delle uve Greco di Tufo avviene in genere tra la prima e la terza decade di ottobre. L’acino dell’uva è ricco di sostanze fenoliche che conferiscono al vino un colore giallo piuttosto intenso e una importante densità al palato. Presenta una buccia delicata che cede facilmente il suo contenuto al mosto ed un’elevata acidità che ne rende interessante la spumantizzazione. Pertanto, complessa ne è la vinificazione, che avviene in acciaio, così da preservarne la struttura e l’integrità olfattiva.

È un vino muscolare, che si mostra comunque sempre diretto nelle decise caratteristiche organolettiche, risaltanti la sua struttura. Ha doti di longevità che lasciano emergere le tipiche note minerali del vitigno e la persistente freschezza.

Si producono 4 versioni:

• Greco di Tufo DOCG

• Greco di Tufo DOCG “riserva”
con un periodo minimo di invecchiamento di 12 mesi

• Greco di Tufo DOCG “spumante”
solo metodo classico, con un periodo minimo di elaborazione pari a 18 mesi

• Greco di Tufo DOCG “spumante riserva”
solo metodo classico, con un periodo minimo di elaborazione pari a 36 mesi


DATI DI PRODUZIONE

ABBINAMENTI

ABBINAMENTI

L’introverso Greco di Tufo, da sempre blasone in bianco dell’Irpinia, si distingue sia per la struttura - che riesce anche a manifestarsi con una lieve quanto gradevole astringenza - sia per la spiccata acidità, croce e delizia di questo vino. Il suo affascinante aspetto visivo è reso anche dallo splendido giallo dorato che spesso decora il calice e che sfuma verso gradazioni che ricordano l’attraente oro etrusco. All’olfatto regala profumi di frutti gialli, anche esotici e, in alcuni casi, rinfrescanti fragranze di agrumi e refoli balsamici. Al gusto propone quasi sempre assaggi vibranti, verticali e caratterizzati da una percettibile sapidità, la freschezza non abbandona mai il palato e diventa complice della componente fenolica, per allungare il sorso in una più che convincente persistenza. Le doti narrate lo rendono ideale per valorizzare tutte le eccellenze offerte dai prodotti del mare - in guazzetto, alla griglia, gratinate - si rivela vincente l’accoppiamento con varie preparazioni a base di baccalà, anche al pomodoro; ma è il connubio con la carne il suo vero asso nella manica, a tal proposito si consiglia una versione riserva, vino più maturo e dal profilo sensoriale ricco di personalità. Le versioni spumantizzate trovano il loro accostamento ideale sia con i crudi di mare, sia con quelli di terra.
Descrizione di "Annito Abate, Delegato AIS Avellino"

RICONOSCIMENTI

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